IL SUONO DELLE CAMPANE: LA VOCE DI DIO

Sembra quasi un rumore scontato al quale non prestiamo attenzione: è invece il suono di tutta una vita.

Come non ritornare con la mente ai giorni di chiusura totale, bloccati in casa, spaventati e pieni di angoscia: ma le campane suonavano.

Mi ricorda Peppone e don Camillo, tutti scappati per evitare l’alluvione che nel 1951 devastò il Polesine; tutti, tranne quel prete rimasto da solo al suo posto a celebrare la Messa da solo. Quei rintocchi la gente al riparo sugli argini li udiva e sapeva che il luogo della loro vita non era morto, ma sarebbero tornati per ricominciare.

Suonano per la festa e suonano per il dolore.

Oggi sono poche le campane che con i loro rintocchi danno il ritmo del tempo: ora, 1° quarto, 2° quarto, 3° quarto, ora.

Sino a pochi anni fa, le campane davano il senso al giorno; con la campana della prima Messa si iniziava il lavoro dei campi, la campana del mezzogiorno segnava la sosta, la campana del vespro, la fine di una giornata di lavoro.

I tempi dell’uomo coincidevano con i tempi di Dio!

Il pensiero va ai giorni del silenzio della Passione, ma poi l’esplosione di quel suono ci ricorda con gioia la resurrezione del Signore!

Anche il nostro Pio usava suonare una campanella legata all’albero vicino casa per chiamare i compagni e parlare loro di Gesù e Maria.

A Casale le campane hanno un suono particolare, originale e inconfondibile.

Ascoltiamolo, ci porta a casa!    

PRESENZA DELL’ICONA GIUBILARE A CASALE S.VITO

7-11 settembre 2020        

Domenica 6 settembre dalla Comunità di Casale, dopo pranzo, partono P. Gianni Sgreva con i nostri amici Giuseppe Garattoni e Felice Mantovani per prelevare l’Icona a S. Pancrazio di Pianezza (TO).

L’accoglienza a Casale è stata particolarmente festosa il 7 settembre alle ore 20,30 perché era la vigilia della festa popolare della Madonna.

Nella piazza del Santuario il superiore P. Fernando ha rivolto il saluto all’Icona illustrandone il significato e l’importanza per la Congregazione e la nostra Comunità: riaccendere l’entusiasmo per la nostra vocazione passionista. Processionalmente si entra in Santuario e l’Icona, portata a mano dai PP. Gianni e Bruno De Luca e la reliquia da P. Piergiorgio Bartoli, è disposta davanti all’altare, con sfondo bianco, per far risaltare i vivaci colori dell’Icona.

Il Vescovo diocesano S.E.Mons. Francesco Lambiasi ha presieduto l’Eucarestia con l’incensazione dell’Icona e del grande Crocifisso in legno opera dal passionista Padre Sisto Benedetti. Hanno concelebrato sacerdoti della Vicaria e religiosi della diocesi.

L’Omelia del Vescovo registrata e il servizio fotografico completano questa relazione.

I fedeli hanno avuto a disposizione i confessori e l’opportunità di acquistare oggetti religiosi.

La festa dell’8 settembre ha amplificato la pubblicità dell’Icona ai numerosi devoti del Santuario della Madonna e del Beato Pio. Si è pregato per le vocazioni passioniste, specialmente nella celebrazione di affidamento dei bambini alla Madonna.

L’Icona è rimasta fino all’11 settembre con questi eventi: la buona presenza dei fedeli alle ore 20,30 ha pregato con la coroncina delle 5 Piaghe e della Eucarestia dell’Esaltazione della Santa Croce; un’altra sera con la coroncina dell’Addolorata e la celebrazione dei santi e beati giovani passionisti dai 17 ai 29 anni; in fine con i misteri dolorosi del rosario meditati e la celebrazione in onore di San Paolo della Croce con la benedizione della reliquia. Sono seguiti diversi gruppi fotografici a ricordo.

La Passione del Signore e i dolori di Maria siano sempre nei nostri cuori con la stessa intensità del Fondatore San Paolo della Croce. Viva il 3° Centenario della nostra Congregazione.

La cronaca viva è raccolta da trasmissioni di riprese, e un abbondante servizio fotografico che trovate sul Sito web

Servizio di IcaroTV:

Al Santuario di Casale l’icona per il Giubileo dei Passionisti

http://www. madonnadicasale.it

Youtube: Madonna di Casale

Facebook: Beato Pio Campidelli

 

Fernando Taccone passionista

 

UN PEZZO DI ETERNITÀ

Oh! Finalmente!    Sono arrivata!     Sono a Casale!         Ho attraversato 64 province nei 5 continenti, quanta strada e quanta me ne rimane.          

Guardami! Porto dipinta una Croce con Cristo crocifisso, inchiodato, a braccia aperte, sono 2000 anni che sta così e ancora non si è mosso.

La croce Lo sostiene ed è conficcata profondamente nella terra, e l’antico potere è vinto e annichilito. Accanto la Croce, sua Madre Maria indossa un mantello rosso. Rosso come il sangue, rosso come il dolore. Dall’altra parte san Paolo della Croce. Fulminato nel 1720 dalla Sua Passione, si è consacrato alla Sua Passione e per la Sua Passione. “ La più grande e stupenda opera del Divino Amore “.

Sotto i piedi di Maria e san Paolo della Croce, nasce un giardino verde: Il Signore rinnova tutte le cose. Ai lati del trittico porto dipinte le figure di santi che hanno accolto il carisma del fondatore: San Gabriele dell’Addolorata, Beato Domenico della Madre di Dio, Santa Gemma Galgani, Beato Isodoro de Loor.

Gli angeli si librano tra queste figure e tutto è legato e tenuto insieme da un bordo rosso come il sangue; il sangue della Passione.

Sopra la Croce è lo stemma dei Passionisti circondato dai simboli della creazione, sole e luna, e dallo Spirito Santo sotto forma di colomba.

Da 300 anni ci sono fratelli che hanno vestito il lutto, rinunciato al mondo, per far conoscere la Passione di Cristo.

L’iconografo, Loukas Seroglou, ha pregato e digiunato prima di dipingermi, affinchè il suo intimo fosse pronto ad ascoltare ciò che lo Spirito dettava. Niente si improvvisa.

All’udire questi pensieri, un tremore mi colse, i contorni si sfocarono, i colori una macchia confusa. 1720 – 2020, 300 anni!    Un pezzo di eternità.           Quella sera ho fatto parte di quel pezzo di eternità.

A Casale, la Madonna chiama e il suo popolo risponde.
Io c’ero!