Medjugorje 25 settembre 2012

La preghiera di contemplazione

Cari figli! Quando nella natura guardate la ricchezza dei colori che l’Altissimo vi dona, aprite il cuore e con gratitudine pregate per tutto il bene che avete e dite: sono creato per l’eternità e bramate le cose celesti perché Dio vi ama con immenso amore.
Perciò vi ha dato anche me per dirvi: soltanto in Dio è la vostra pace e la vostra speranza, cari figli.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

 C’è una preghiera che l’uomo contemporaneo sta dimenticando: la contemplazione delle opere del creato. I nostri anziani, che provenivano da una tradizione contadina, imparavano già da piccoli che tutto proviene da Dio, e, che Lui guida con la sua Provvidenza l’andamento della natura. Essi terminavano la giornata guardando  il cielo per capire come sarebbe stata la giornata successiva, se buona per la semina o per il raccolto, e, anche durante il lavoro, chiedevano a Dio Creatore di assistere la loro opera, le loro fatiche.

La società di oggi ha perso questo contatto con le meraviglie della natura, l’opera che mostra le bellezze di Dio, il dipinto che mostra l’abilità dell’autore. La Madonna così, nell’autunno che sta entrando, ci spiega, come fa in ogni suo messaggio, un modo sempre nuovo per pregare, proprio perché la preghiera cristiana è ricolma di modi sempre nuovi per pregare. La preghiera che richiama questa volta si compone di tre fasi: guardare, aprire il cuore, per ciò che ci circonda ringraziare e intercedere; queste tre fasi portano a contemplare la vita eterna e i doni che Dio dà a coloro che glielo chiedono.

Così allora, guardare, che è la prima facoltà dell’uomo, il senso che più utilizza, che può portare a nefaste conseguenze se lo sguardo è concupiscente, ma può portare al cielo se è uno sguardo che proviene da una vita pura. Guardare così con meraviglia, commuoversi in autunno della bellezza della foglie che diventano rosse e marroncine, nel guardare il mare d’inverno, nelle piogge che bagnano i vetri delle nostre case; è uno sguardo che si fa con gli occhi ma anche con il cuore, gli occhi guardano ma il cuore detta agli occhi come guardare. Questo spinge a ringraziare Dio di aver donato al solo uomo la facoltà di respirare le bellezze della natura, di avermi donato di poter ora guardare con spirito nuovo ciò che mi circonda. La preghiera in questo modo, diventa anche intercessione, è una preghiera silenziosa che direttamente viene portata davanti al trono dell’Altissimo dal nostro angelo.