INFORMAZIONI
1. Messa domenicale, feriale, confessione e comunione e Indulgenza Plenaria
Riceviamo diverse telefonate, SMS, chiamate varie, che ci chiedono sulla santa Messa feriale e domenicale in questo periodo di pandemia; sulla santa Comunione e sulla Confessione.
Sono richieste molto interessanti. Si tratta di persone che vogliono vivere bene e con coerenza la loro fede, non per tradizione, ma perché credono profondamente su quanto hanno visto praticare dai loro nonni e genitori e poi è stato loro insegnato nel Catechismo.
Tutti conosciamo le norme che le autorità governative hanno dato per la difesa del bene comune. La Chiesa, nazionale regionale e diocesana, ci invita a rispettare le norme. Non sono ammessi colpi di testa in nome della propria fede-devozione personale. Questo è il momento di una fede illuminata, seria e rispettosa di sé e degli altri, vera espressione di un popolo credente.
Per questa concreta situazione di pandemia, il Santo Padre Papa Francesco ha aperto il tesoro spirituale della Chiesa concedendo l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni: confessarsi, partecipare alla Messa e comunicarsi (appena le condizioni lo permetteranno), recitare il Credo, il Padre Nostro, l’Ave Maria e una preghiera per il Papa.
Il Decreto della Penitenzieria apostolica chiarisce come questo sia possibile in un tempo nel quale è vietato muoversi da casa.
Di fronte all’emergenza la Chiesa offre l’Indulgenza plenaria ai fedeli malati di Coronavirus, nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi. La Penitenzieria, in una nota che accompagna il Decreto, afferma che per “la gravità delle attuali circostanze”, e “soprattutto nei luoghi maggiormente interessati dal contagio pandemico e fino a quando il fenomeno non rientrerà”, ricorda la possibilità di impartire “l’assoluzione collettiva”, cioè a più fedeli insieme, “senza la previa confessione individuale”.
Per avere l’Indulgenza plenaria, i malati di coronavirus, quanti sono sottoposti a regime di quarantena nonché gli operatori sanitari e i familiari che, si espongono al rischio di contagio per assistere chi è colpito dal Covid-19, con il dolore dei peccati e l’atto di dolore, potranno anche recitare il Credo, il Padre nostro e una preghiera a Maria.
Gli altri potranno scegliere tra varie opzioni: visitare il Santissimo Sacramento o l’adorazione eucaristica o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, oppure la recita del Rosario, la Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, chiedendo a Dio la cessazione dell’epidemia, il sollievo per i malati e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.
L’Indulgenza plenaria può essere ottenuta anche dal fedele che in punto di morte si trovasse nell’impossibilità di ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi e del Viatico: in questo caso si raccomanda l’uso del crocifisso o della croce. Figli che possono tacciare un segno di croce sulla fronte del proprio caro.
Perdono senza sacerdote? Il Decreto ricorda come riceverlo: dove “i singoli fedeli si trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale, si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dal votum confessionis, cioè dal desiderio di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali”, come indicato dal Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1452).
2. Messe ordinate al Santuario
I devoti che hanno segnato le sante messe da far dire ai propri defunti, i Padri passionisti le celebrano quotidianamente, anche quelle segnate senza offerta che l’avrebbero fatta quando avrebbero partecipato alla celebrazione.
3. Il suono delle campane