Questo mese di febbraio è stato segnato pesantemente dal freddo siberiano che si è abbattuto sull'Italia intera e soprattutto sulla nostra Romagna.
Le abbondanti nevicate di qeusti giorni hanno costretto la comunità a rinunciare ad impegni e ministeri, ed ha offerto ai religiosi una occasione in più per benedire il Signore.
È infatti innegabile che la nostra casa sia stata, tra tante intemperie, fortunata: a pochi chilometri da noi, inftti, nell'entroterra riminese, alcuni paesi sono rimasti isolati, ed in tanti hanno dovuto affrontare la mancanza di acqua, riscaldamento, elettricità, provviste…
La vergine Maria ha steso su di noi il Suo manto e ci ha protetti, facendo in modo che la nostra casa fosse preservata da disagi più gravi di quelli che ha sperimentato. E nel silenzio ovattato procurato dal manto nevoso, è risuonato più forte il suo invito alla preghiera, specie per quanti stavano vivendo situazioni più critiche.
L'immagine più eloquente, però, di quanto stava accadendo intorno a noi, ci è stata offerta dalla domenica: il santuario solitamente traboccante, era vuoto e le celebrazioni le abbiamo spostate nella cappella interna (più piccola e più calda) ampiamente sufficiente per i pochi temerari che sfidando la neve sono venuti a celebrare il Signore, anche con mezzi… di fortuna.
Oggi splende un bel sole sulla nostra romagna, è luminoso come il sorriso di una mamma, capace di sciogliere il gelo e scaldare i cuori.
E mentre speriamo che il peggio delle intemperie sia definitivamente passato, vogliamo lo sguardo a Maria continuando a supplicare le sue benedizioni per quanti ancora vivono situazioni difficili a causa della neve.
P. Lorenzo